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venerdì 2 gennaio 2015

Ha vinto la FIVI, il ministero modifica le norme sull’etichettatura

Ha vinto la FIVI, il ministero modifica le norme sull’etichettatura

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logo_fivi_defÈ stata pubblicata poco più di un’ora fa una circolare che rivoluziona la possibilità per i produttori di vini DO e IG (vale a dire DOCG, DOC e IGT) di dire in quale regione e/o provincia lavorano e producono.
Il Ministero, infatti, fermo restando il quadro normativo in vigore, ha deciso di dare indicazione ai propri uffici periferici affinché un’indicazione della provincia o della Regione, ANCHE nel caso in cui il nome del capoluogo o della regione siano registrati come DOCG, DOC o IGT diverso da quella del vino prodotto, possa essere data in etichettatura.
È importante ricordare che con etichettatura si intende ogni documento riferito al vino: dall’etichetta o fascetta sulla bottiglia al sito internet dell’azienda.
Si tratta di una piccola rivoluzione, perché non solo il Ministero prevede la possibilità che il consorzio delle DOC o IGT, il cui nome contenga quello della regione o di una provincia, conceda l’uso di regione o provincia a chi produce un vino diverso (che sarebbe stato davvero insufficiente) ma prevede espressamente che Provincia e Regione possano SEMPRE essere indicate in etichetta o sul sito aziendale purché non abbiamo il carattere di una evocazione, fatta per usurpare i diritti del territorio più vasto, ma presentino chiaramente i tratti dell’informazione geografica, utile a collocare in modo appropriato la sede aziendale.
Il rispetto di questi criteri andà valutato caso per caso, mentre per l’uso dei nomi di regione o provincia in etichetta o comunque sulla bottiglia si aggiungono dei paletti oggettivi: indicazione distante dalle indicazioni obbligatorie per legge; altezza massima dei caratteri 3 mm e larghezza massima 2 mm.
Si tratta di un provvedimento che arriva dopo che a settembre di quest’anno la FIVI aveva lanciato il proprio guanto di sfida, proponendo che proprio a partire dal Capodanno, i suoi soci disobbedissero alle norme che venivano interpretate per impedire loro di dire dove vivono e lavorano. Un giorno prima dell’inizio della clamorosa protesta, arriva questo quanto mai atteso gesto da parte di via XX settembre: auspice il Ministro Martina, una delegazione della FIVI era stata ricevuta lo scorso 18 dicembre e aveva potuto manifestare al responsabile dei controlli (il dipartimento ICQRF), dottor Vaccari, le proprie istanze e le proprie attese. L’ascolto evidentemente non è¨ stato di prammatica e oltre alle assicurazioni circa la volontà di trovare una soluzione, il MIPAAF ha messo in atto una misura concreta.
Se è il segno di un nuovo corso nell’attenzione alle esigenze di chi produce, beh, allora il 2015 inizia davvero in un modo inedito, se non addirittura nel migliore dei modi.
Vale davvero la pena di brindare stasera, almeno nelle case dei vignaioli italiani.